| (Testo CEI74) 137 Canto dell'esiliato
Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre.
Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, canzoni di gioia, i nostri oppressori: «Cantateci i canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore in terra straniera?
Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia.
Ricordati, Signore, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme, dicevano: «Distruggete, distruggete anche le sue fondamenta».
Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra.
| (Testo TILC) 137 (136) Canto dei deportati
Lungo i fiumi, laggiù in Babilonia, sedevamo e piangevamo al ricordo di Sion.
Ai salici lungo le rive avevamo appeso le nostre cetre.
Laggiù, dopo averci deportato, ci invitavano a cantare; esigevano canti di gioia i nostri oppressori. 'Cantate, dicevano, un canto di Sion'.
Ma come cantare i canti del Signore in terra straniera?
Se dimentico te, Gerusalemme, si paralizzi la mia mano;
la mia lingua si incolli al palato se non sei il mio continuo pensiero, il colmo della mia gioia, Gerusalemme.
Signore, non dimenticare quelli di Edom: quando cadeva Gerusalemme quei traditori dicevano: 'Radetela al suolo! Distruggete le sue fondamenta!'.
E tu, Babilonia criminale! Beato chi ti ripaga del male che ci hai fatto,
chi afferra i tuoi bambini e li sfracella contro la roccia.
| (Testo CEI2008) 137 Il canto dell'esule
Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo e piangevamo ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre,
perché là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, allegre canzoni, i nostri oppressori: »Cantateci canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme, si dimentichi di me la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo, se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia.
Ricòrdati, Signore, dei figli di Edom, che, nel giorno di Gerusalemme, dicevano: «Spogliatela, spogliatela fino alle sue fondamenta!».
Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sfracellerà contro la pietra.
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